
La somministrazione giornaliera di estratti di cannabis è associata a miglioramenti comportamentali in un adolescente con disturbo dello spettro autistico (ASD/autismo), secondo un caso di studio pubblicato sul Journal of Medical Case Reports.
Una squadra di ricercatori canadesi dell’ospedale per bambini di Alberta, in Calgary, ha riportato gli effetti di basse dosi di estratto di cannabidiolo su un bambino di 15 anni con autismo, ansia ed epilessia controllata. Il paziente usava la cannabis in aggiunta ad altri farmaci prescritti. Il paziente assumeva piccole dosi (0,2 ml) dell’estratto due volte al giorno. L’estratto di origine vegetale conteneva un rapporto CBD/THC di 20 a 1.
I ricercatori hanno riferito che i sintomi del paziente sono migliorati in sei mesi di trattamento e che ha mantenuto “effetti positivi su comportamento, ansia, sonno e deficit sociali”.
“Questo report sul caso fornisce evidenze che una dose inferiore rispetto a quella precedentemente riportata di fitocannabinoide a base di cannabidiolo può essere in grado di aiutare nei comportamenti legati al disturbo dello spettro autistico, alle abilità di comunicazione sociale di base e all’ansia in comorbidità, difficoltà di sonno e sul controllo del peso”, hanno concluso gli autori. “Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire il ruolo clinico e meccanismi biologici di azione dell’estratto di cannabidiolo in pazienti con disturbo dello spettro autistico”.
Le ricerche pubblicata l’anno scorso da ricercatori dell’Università Tufts di Boston, hanno riferito in modo simile che la somministrazione orale di prodotti a base di cannabis è associata a miglioramenti dei sintomi autistici in pazienti con comportamenti autolesionisti e comorbidità con epilessia. Diversi piccoli studi clinici hanno riferito, inoltre, precedentemente che gli estratti di cannabis a base di erbe sono efficaci e ben tollerati nell’alleviare vari sintomi nei pazienti con ASD, tra cui iperattività, convulsioni, ansia e scoppi d’ira.
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